1816 - Byron e Shelley si incontrano a Ginevra; Mary Shelley scrive Frankenstein; Keats compone Guardando per la prima volta nell’Omero di Chapman

Nell’estate del 1816, Shelley e Mary Wollstonecraft Godwin si recarono in Svizzera per incontrare Lord Byron. L’incontro fu organizzato dalla sorellastra di Mary, Claire Clairmont, che aspettava una figlia di Byron dopo essere stata la sua compagna a Londra. In quel periodo Byron aveva perso interesse per Claire ma in Percy Shelley trovò un buon amico. Byron e Shelley presero casa vicino, sulle rive del Lago di Ginevra, e trascorsero molto tempo insieme, tenendosi compagnia durante la sera e visitando, di giorno, interessanti luoghi vicini. Shelley scrisse che la vicinanza di Byron lo portò a raggiungere una propria espressione poetica, e che, un giro in barca fatto insieme, lo ispirò a scrivere l’Inno alla Bellezza Intellettual.

L’estate a Ginevra fu ricca di ispirazione anche per la compagna e, più tardi, moglie di Shelley, Mary Wollestonecraft Godwin. In una sera di pioggia, quando la compagnia era seduta intorno al caminetto a leggere storie di fantasmi della tradizione tedesca, Byron lanciò la sfida che ognuno scrivesse il proprio racconto di fantasmi. Poco dopo, in un sogno ad occhi aperti, Mary concepì l’idea di Frankenstein, la storia di uno scienziato che porta in vita una creatura con sembianze umane con conseguenze disastrose. Terminato quando aveva ancora 19 anni, il romanzo, che fu inizialmente pubblicato anonimamente, non è mai andato fuori stampa.

Guardando per la prima volta nell’Omero di Chapman, il primo grande sonetto di Keats, racconta della sorpresa del suo autore nel leggere le opere di Omero, grazie alla traduzione del compositore teatrale del periodo Elisabettiano, George Chapman. La poesia è un classico ampiamente citato, una testimonianza della suprema forza di ispirazione dell’arte e della meraviglia della scoperta.

Portrait of Mary Shelley, Richard Rothwell, 1840